venerdì 26 agosto 2022
Fiscale, Cartelle
CARTELLE INVIATE VIA PEC. POTENZIALE ERRORE INVALIDANTE
Un invio sbagliato ei contributi si salvano dal pagamento delle cartelle esattoriali dell'Agenzia delle Entrate Riscossione. La causa per cui moltissime cartelle esattoriali potrebbero essere annullate per difetto di carica
Senza voler spingere i contributi ad evadere il fisco o a non pagare le tasse, non sono pochi i casi di cartelle esattoriali che potrebbero essere nulle ovvero potrebbero essere prive di quegli effetti per cui potrebbero essere nate, ovvero il pagamento da parte dei contributi.
Il rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione è completamente digitalizzato (le cartelle esattoriali non fanno eccezione) e le notifiche degli atti avvengono tramite Pec . Ed è proprio questo che si un errore che ha consentito a numerosi contribuenti di non versare quant richiest dal fisco.
Un semplice errore di invio da parte dell'Agenzia delle Entrate Riscossione, perché sbaglia casella postale di partenza dell'atto.
Utilizzare la PEC è iscritto dalla Legge, ma le Pubbliche Amministrazioni che provvedono a inviare atti ai contributi devono utilizzare un indirizzo di posta elettronica tra quelli scritti nei registri delle PEC. L'utilizzo di un indirizzo di posta elettronica certificato non presente negli elenchi, rende l'atto nullo. In pratica è come se un contribuente non l'avesse ricevuto.
Il suggerimento è quindi di controllare la provenienza della PEC e soprattutto l'indirizzo utilizzato dall'Agenzia delle Entrate Riscossione. Soprattutto adesso che a settembre ripartirà l'invio di tutte quelle cartelle esattoriali bloccate per l'emergenza pandemica, questa cosa interessa una moltitudine di contributi.