Fiscalità

mercoledì 13 luglio 2022

Fiscalità, Agenzia Entrate

AGENZIA ENTRATE E CRISI D'IMPRESA. ECCO GLI ALLERT DEL FISCO TRAMITE «COMPLIANCE»

Leggere questo articolo permette di capire il significato di certe comunicazioni (per definizione non gradevoli da parte dell'Agenzia Entrate) ma, soprattutto, cogliere le opportunità in esse contenute

In queste ultime settimane l'Agenzia delle Entrate invia ai contributi una particolare comunicazione fatta in riferimento all'art. 30-sexies del DL 152/2021. Questa normativa  attribuisce all'INPS e all'Agenzia delle Entrate Riscossione il caso di segnalare alle imprese e, ove esistenti, al loro organo di controllo, l'esistenza di tributari superiori a determinate soglie (ad esempio n el dell'IVA  la soglia di riferimento è oltre € 5.000,00 che sia rimasta impagata  a seguito della presentazione della  LIPE).

La segnalazione rientra nella più ampia tematica della " crisi d'impresa " che tende a far sì che ai primi segnali di squilibrio finanziario l'imprenditore si interviene sul flusso di cassa disponibile, per tempestivamente con leve gestionali / appropriate.

In effetti la lettera dell'Agenzia delle Entrate mette in evidenza un impagato che potrebbe essere da uno squilibrio finanziario aziendale , temporaneo o periodo, quindi potenziale, che non trova le sue cause in una situazione economica/finanziaria sbilanciata, tale nemmeno da compromettere la continuità aziendale e dover ricorrere alla procedura di composizione negoziata della crisi d'impresa. 

La comunicazione dell'Agenzia delle Entrate non dovrebbe essere una sorpresa per l'imprenditore, non solo perché sa di avere arretrato un pagamento, ma anche perché attraverso gli adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili  dovrebbe già avere tutti i dati e le informazioni per « governare» l'impresa. Per non parlare delle imprese dotate di  organo di controllo , che già esercita la vigilanza obbligatoria sull'operato dell'organo amministrativo. 

un="" po'="" diverso="" può="" essere="" il="" caso="" delle Un po' di differenza il caso delle ditte individuali , per le quali la norma non prevede l'organizzazione di un apposito assetto all'interno dell'impresa, ma si riferisce a una «misure» che, in modo meno organizzato, strutturalmente comunque devono monitorare il buon andamento finanziario dell'impresa. Fermo restando il detto dettato legislativo e le sue buone intenzioni per preservare il sistema finanziario l'arrivo di questa comunicazione preoccupa fortemente.

Nella comunicazione dell'Agenzia delle Entrate:

  • non fa riferimento al controllo automatizzato ;
  • non prevede di poter procedere a regolarizzare la propria posizione mediante il pagamento, entro i classici 30 giorni, di sorte, interessi e sanzione ridotta al 10%;
  • non prevede la possibilità di rateizzare la somma nel numero massimo di 20 rate trimestrali di pari importo.
In altre parole, la lettera di «compliance» fa emergere problematiche gestionali di natura finanziaria a supporto dell'imprenditore e, se gestita in modo corretto, permette di prevenire la comunicazione formale degli avvisi bonari e successive, cartelle esattoriali il cui peso sanzionatorio sarà via crescente

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