Imprenditoria

martedì 28 giugno 2022

Imprenditoria, Problematiche

DIFFICOLTA' NEL RECUPERO CREDITI: INDICAZIONI PER FARSI PAGARE

I Crediti Insoluti possono essere un forte freno per qualsiasi attività. Ogni volta che si lavora con un nuovo cliente occorre porre tre domande per farsi pagare:

  1. con chi parlo delle fatture che vengono pagate?
  2. quali informazioni devono essere fornite sulla fattura per essere pagate?
  3. quando eseguite i pagamenti?

Con queste informazioni, non si perderà tempo inviando una fattura che non può essere saldata, o inseguendo la persona sbagliata al momento della scadenza.

A seconda degli accordi presi con l'azienda per cui collabora, occorre ricordarsi di specificare in ogni fattura entro quanti giorni dall'emissione della stessa deve essere eseguito il saldo. Il promemoria per iscritto su un documento ufficiale è da considerarsi come un sistema piuttosto efficace che consente di evitare eventuali dimenticanze da parte di chi deve dei soldi e, soprattutto, di avere una prova tangibile atta a giustificare le tue richieste. Se i committenti pagano a rate, occorre fare il possibile per inviargli le fatture con la massima regolarità inviando la fattura sempre nello stesso periodo e precisando la scadenza del saldo 

Strutturare un’efficace procedura aziendale per la gestione dei crediti

E' indispensabile stabilire un criterio di massima che permetta a tutto lo staff di conoscere alla perfezione la situazione del debitore ed, eventualmente, di poter intraprendere una determinata azione in caso di mancato pagamento (solleciti verbali-scritti, procedure legali, ecc.). Nel caso in cui la corretta messa in pratica dei punti appena descritti non dovesse comunque far ottenere i pagamenti dovuti entro le tempistiche concordate, si suggerisce di:

  1. Contattare il debitore per discutere a voce della faccenda: ricordagli la data di scadenza del pagamento in questione e domandagli quando pensa di saldare il conto, mantenendo sempre un tono quanto più amichevole e cordiale possibile. Se dopo 15-30 giorni non si riesce ancora a vedere l’accredito nel conto corrente, occorre richiamarlo proponendo una soluzione accettabile da entrambe le parti, che lo stimoli a pagare immediatamente (per es. con rate più piccole) e senza ulteriori costi (per es. interessi aggiuntivi);
  2. Calcolare gli interessi moratori sui crediti mancanti ed informare il cliente dei costi ulteriori a cui va incontro se continua a non pagare. Per eseguire un conto esatto, si può utilizzare uno dei molti calcolatori gratuiti disponibili online, ricordando comunque il fatto che l’addebito degli interessi può iniziare solo a partire dal giorno successivo rispetto alla scadenza del termine del pagamento (se non c’è un termine preciso, gli interessi cominciano dopo 30 giorni dal ricevimento della fattura);
  3. Interrompere l’erogazione di tutti i servizi ma solo dopo aver informato a voce e per iscritto il cliente in debito dell’eccessivo ritardo nei pagamenti, se lo stesso continua a non pagare, si procederà con l’interruzione della collaborazione in essere fino al momento del saldo;
  4. Tenere traccia di ogni singolo contatto con il cliente in debito soprattutto in previsione di azioni legali che, di norma, richiedono informazioni dettagliate come la data e l’orario delle chiamate, la copia di lettere, e-mail o comunicazioni varie, ecc.;
  5. Valutare con attenzione se procedere per vie legali o se continuare a trattare direttamente con il debitore. Considerato il fatto che, in alcuni casi, la cifra spettante dal debitore risulta inferiore rispetto ai costi necessari all’avvio di un’eventuale azione giudiziale, cerca di trovare un accordo direttamente con il cliente (sconti, rate minori, ecc.). Valutare se la controparte non sta pagando per oggettive difficoltà oppure per una scelta e, una volta verificato ciò, è bene assicurarsi che ci siano eventuali beni da aggredire (proprietà immobiliari, autoveicoli, partecipazioni societarie, contratti di affitto, conti correnti bancari, etc.) per farsi liquidare il debito, altrimenti si rischia di investire risorse inutilmente. Tale verifica è in genere realizzabile a costi contenuti e in maniera rapida (2-3 settimane).
  6. Stilare lettere di messa in mora: fare riferimento al conto da saldare e ad essere corredati di tutte le fatture e le comunicazioni precedenti, devono presentare un tono perentorio, ma mai minaccioso;
  7. Spedire al debitore un ultimatum
  8. Prestare attenzione a possibili notizie riguardanti il fallimento dell’attività in debito:

    L’ultima spiaggia

    Nell’eventualità in cui, nonostante tutti gli sforzi di mediazione, non si riuscisse comunque a recuperare i crediti spettanti, ci si potrà:

  • rivolgere direttamente ad un’agenzia specializzata tenendo in considerazione il fatto che tolti i costi per la gestione del servizio vedresti restituito solo parte del credito;
  • appoggiae ad un Giudice di Pace, ma solo nel caso in cui l’importo complessivo del credito fosse inferiore ai 5.000 euro (con importi entro i 1.100 euro non serve nemmeno un avvocato e tutte le richieste vengono poste a voce al Giudice che si occupa personalmente di verbalizzarle);

  • sfruttare il sistema della mediazione nella speranza di ottenere un accordo sull’importo spettante (procedura non obbligatoria che prevede la divisione con il cliente in debito di tutte le spese annesse all’organismo di mediazione);

  • affidare ad un arbitro imparziale (solo in caso di accordo reciproco con il cliente) che stabilisca chi deve dare cosa (la sua decisione resta vincolante);

  • se in possesso di assegni o cambiali firmate da un cliente che non, fare protestare i titoli di credito (in questo modo hai la possibilità di procedere con un'azione esecutiva verso il debitore senza necessariamente dovergli fare causa).

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